martedì 29 ottobre 2013

sai cosa vuol dire farsi del male?

forse si, ma il più delle volte non conosci il motivo per cui lo fai. i sensi di colpa. sono bestie dentro che ti assalgono, che non fanno altro che annebbiarti. la tosse è il sintomo di un male interiore, che si nasconde, che resta al buio ma ti osserva e tu non lo sai. il cibo è innocente e viene divorato con assuefazione, solitudine e rabbia, senza una tovaglia, senza il tovagliolo nè un tavolo d'appoggio. i dolori alla pancia sono la conseguenza di una tristezza grassa. trattare male lui per punire ulteriormente te. avere il piombo in pancia e la voglia di aprirti in due, un taglietto che faccia uscire tutto ciò che non doveva entrare. e che non sei capace di far uscire.
quanto male ti fai, ma perchè?
punire per ricordare, per non sentire, per allontanarsi. faccio pensieri strani, legati al cibo, spesso. "mangio cereali, te verde e fondente per tutta la vita, così non cucino più". se un dietologo e uno psicologo la analizzassero insieme, questa frase sarebbe il chiaro segno di un'eliminazione. della vita. del latte, paterno nel mio caso. della carne, della pasta, del gas perché cucinare era voler stare insieme, farlo o gustarlo insieme.
era è una parola diventata di uso comune, forse più di oggi.
non riesco a dimenticare, a superare, a vivere un futuro che non sia un tormento.
il presente corre veloce come se non fossi io in sella ma dietro legata da una corda rovinata.
il passato rivive in un presente che non trova spazio per esprimersi, modo per farsi ascoltare o per parlarne. con chi? hai una maschera su che non è la tua vita e nessuno ti conosce per quella che non hai voluto mostrare. ti sei impegnata a stressarti, a metterti alle strette, così tanto che fatichi a respirare li tra quelle mura della calma, del sorriso che dentro non hai.
ed ora sei dura. di pelle, di nervi, di testa, di umore. puoi esserlo quando sei sola.
ed ora sei finta. di sorrisi, di discorsi, di progetti, di interessi. ed ora sei quello che gli altri si aspettano, quello che li hai abituati a vedere, quelli a cui li hai convinti tu appartenga.
cosa vuoi diventare? chi?

vorrei potermi dire che la pancia si sgonfierà, ammorbidirà e smetterà di fare male.
vorrei potermi dire che il collo diventerà docile e meno teso e smetterà di fare male.
vorrei potermi dire che riuscirò a controllare le mie regolarità alimentari e smetteranno di sgretolarmi.
vorrei potermi dire che mi rivolgerò ad uno psicologo e smetterò di dirlo soltanto.
vorrei potermi dire che smetterò di allontanare chi mi ama e smetterò di non farmi capire.
vorrei potermi dire che smetterò di farmi del male.

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