mercoledì 9 ottobre 2013

Scrivere una tesi di laurea

Ho bisogno di scrivere perchè sono abbastanza in crisi. Il motivo sta un pò nel titolo, che giusto sarebbe Scrivere una tesi di laurea che ti interessi. Non voglio generalizzare, scrivo della mia situazione senza la presunzione che questo sia comune a qualsiasi studente.
Purtroppo non dipende da me cosa scrivere o, partiamo dal principio, se scrivere.

-Perchè scrivere una tesi? A chi servirà? Che utilità avrà per il mondo, ma prima ancora per me?
Forse ci sono mille e più motivi, ma non ne trovo uno sensato al momento.
L'unico che abbia senso che mi viene in mente è che per laurearmi a marzo devo aver scritto la tesi. Quindi, superato questo primo scoglio, procediamo.

-Cosa scrivere? La verità della mia situazione è che lo studente è abbandonato a se stesso, obbligato subdolamente a lavorare su una ricerca che non gli interessa davvero, o a sentirsi una nullità se sceglie una tesi bibliografica e non la super tesi scientifica con 9 mesi di lavoro su. Farà i soldi lo studente con questa tesi? Caratterizzerà il suo percorso lavorativo? L'unica risposta che mi viene in mente è cosa mi importa davvero? Detto sinceramente, non me ne frega una cippa di dimostrare qualcosa dopo aver creato un'ipotesi, di fare una tesi che abbia alle spalle una mega ricerca che non capirà nessuno, che non leggerà nessuno oltre a me (controvoglia) e al relatore (perchè ci mette la firma). La pura verità è che, se non si era capito, farei anche a meno di scriverla.

Ho due strade da poter percorrere.

1. Tesi sulla Dipendenza da Lavoro. Mi interessa come argomento e non mi ammazza l'umore il solo pensiero di avvicinarmi all'argomento. L'idea è nata a me in questo caso e ne ho parlato il prof F dove F è sì l'iniziale del suo cognome, ma la utilizzo sopratutto per descrivere la sua freddezza. È un uomo di cultura, gelida cultura organizzativa. Si è interessato all'argomento, non si capisce se e quanto ancora gli interessi, ed ha pubblicato in merito. Quando sono andata a parlargli mi ha consigliato di puntare alla tesi scientifica, ma siccome in genere ci vogliono 9 mesi con lui per farne una del genere, e da metà ottobre a febbraio son 4 mesi e mezzo comprensivi di festività, mi ha consigliato di tenere ben presente un piano B (tesi bibliografica) ed uno C (una tesi di ricerca qualitativa). Ora, caro prof F lei si rende conto che i piani non coincidono poi tanto? Mettiamo io inizi a scrivere una tesi tentando di fare una roba scientifica e poi magicamente mi accorga di non stare nei tempi, getterò tranquillamente i due mesi nel cesso e ne scriverò una bibliografica?
Il mio dilemma, quindi, è rimasto su due piani. Piano B e piano C. 
Cosa sarebbe meglio fare? Bibliografica sulla dipendenza o ci creiamo un questionario, un'intervista? Ma a chi la sottoponiamo? Caro prof F ha intenzione di darmi una mano almeno con i soggetti a cui rivolgermi o, come si dice dalle mie parti, m'aggia chiagnere ij ?

2. Tesi sulle Madri Lavoratrici. L'argomento, senza offendere nessuno, mi fa cagare. L'unico motivo per cui ho contattato la prof in questione è che mi sembrava meno fredda del prof F ma non è questo che mi ha risollevato il morale. Anzi, la prof in questione ha vari punti a suo svantaggio: 1.continua a ripetere che lei non è del mio campo, che non si occupa di psicologia del lavoro. Peccato le abbiano dato una cattedra e guarda caso il suo esame era obbligatorio per il mio corso di laurea. 2.non ha tempo (probabilmente voglia) di seguirmi a pieno perchè ha altri tesisti. 3.non ha idee nè consigli e quindi mi segue a patto che io trovi un buon progetto di tesi ed un tirocinio. Diciamo che mi segue non è il modo adatto per spiegare la cosa, cara prof. Avrebbe dovuto dire ti firmerò la tesi, forse la leggerò.

Una mini speranza ce l'ho con un'altra prof, la S, che però mi ha risposto secca alla email dicendo che può offrirmi una tesi bibliografica (max 5 punti). Mi ha risposto il giorno 3. Sei giorni in cui l'ho ignorata. Sarà stata la freddezza di una mail con una firma automatica  della serie inviata da iphone, o le due righe e mezzo, o il non dirmi nemmeno che proposte ha da darmi.
Però adesso, proprio adesso, mi son fermata a riflettere. L'ho fatto. Ho inviato una mail proprio alla S, per dirle che il mio obiettivo è laurearmi a marzo e non oltre, e che, visti i tempi, sono propensa alla tesi bibliografica. Mi sento un pò più leggera.. tra i tanti motivi c'è da sottolineare che lei si occupa di Sicurezza nei luoghi di lavoro. Il tirocinio è in un ufficio che ho scelto si occupa di Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro, il direttore mi ha detto mi daranno del materiale da studiare. Posso unire la cosa e beccare due piccioni con una fava.

Non sto qui ad elencare tutti gli altri prof che ho contattato e che mi hanno rifiutato o fatto perdere settimane dietro alle tare mentali (parlo del prof P. un emerito decelebrato)

Sono o non sono situazioni che ti spingono a pensare che stai facendo un qualcosa di inutile?

Ho trovato un video su yt che mi ha fatto sorridere e tranquillizzare.. lo voglio inserire qui così da riguardarlo ogni volta che ne sento il bisogno.

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